Nuova puntata nella nota vicenda dell'acqua inquinata da sostanze di origine vegetale: con l'Ordinanza n°1 del 04 Gennaio 2012, il Sindaco di Amaseno revoca l'Ordinanza n°45 del 20 Dicembre 2011 e dichiara l'acqua erogata dal pubblico acquedotto, di nuovo potabile.
Strana e inquietante vicenda, quella dell'acqua di Amaseno che, pochi giorni prima di Natale, era diventata un liquido oleoso e maleodorante, somigliando ad acquaforte, il liquido di scarto della lavorazione delle olive.
Pronta la reazione degli amministratori comunali e dell'Arma dei Carabinieri: immediatamente, a scopo cautelativo, viene dichiarata la non potabilità e partono le indagini dei Carabinieri per risalire alle cause e ai responsabili.
Contemporaneamente Acqualatina S.p.a.invia i propri tecnici, vengono verificate eventuali manomissioni al fabbricato che protegge il pozzo di captazione dell'acqua e prelevati i campioni per le analisi.
La notte di Natale l'erogazione dell'acqua si interrompe per operazioni compiute da Acqualatina: c'è chi dice per la pulizia del serbatoio e chi azzarda l'ipotesi che la società di gestione dell'acquedotto abbia in realtà utilizzato per l'approvvigionamento idrico, invece dell'acqua della Fontana Grande, le sorgenti di Capodacqua, già utilizzate durante la siccità del 2007. Fatto sta che l'acqua torna disponibile nel pomeriggio del 25 Dicembre.
Dopo la denuncia di alcuni operatori oleicoli di Vallecorsa per inquinamento ambientale da parte dei CC, arrivano le conferme dell'inquinamento "da sostanze vegetali", con alcuni valori oltre il triplo della soglia consentita, nelle analisi effettuate da Acqualatina.
Il carteggio e lo scambio di documenti tra il Comune di Amaseno e Acqualatina continua: il giorno 30 la società comunica che dalle ultime analisi effettuate i valori sarebbero tornati nella norma e consiglia al Sindaco di Amaseno di ripristinare la potabilità. Consiglio inascoltato, il primo cittadino vuole il parere di un Ente Pubblico e richiede le controanalisi all'ARPA Lazio e alla ASL competente.
Oggi, finalmente, le risposte positive e il ritorno alla normalità.
In questa vicenda alcune cose lasciano perplessi: Acqualatina che, seppur gestisca un Bene pubblico e vitale come l'acqua, opera come una sorta di società segreta; la paura che fatti analoghi possano ripetersi, magari con sostanze ed inquinanti ben più pericolosi.
Nel frattempo segnaliamo che domani gli olivicoltori che aderiscono alla cooperativa di Vallecorsa denunciata dai CC, si riuniranno in assemblea per discutere del caso e prendere i provvedimenti necessari per tutelare i loro interessi.
Noi auspichiamo, invece, che le Forze dell'Ordine facciano chiarezza e consegnino i responsabili alla Giustizia.