Grave attentato a Brindisi, morte due ragazze sedicenni [Aggiornato]

E così torna la strategia del terrore, un incubo che nel nostro paese sembrava ormai far parte di un passato lontano e dimenticato. Invece, stamattina alle 7,45, un ordigno composto da due bombole di gas unite tra loro e collegate ad un timer, sono esplose nei pressi di un Istituto Professionale di Brindisi, uccidendo due ragazze sedicenni e ferendo altre sette persone.
Immediato il collegamento con la pista mafiosa: l'Istituto è intitolato, infatti, a Giovanni Falcone e a sua moglie Francesca Morvillo, uccisi in un attentato mafioso a Capaci il 23 Maggio 1992. L'intento degli attentatori era proprio quello di uccidere, visto l'orario e il luogo in cui è avvenuta l'esplosione, ed è, quella dell'attentato di matrice mafiosa, la motivazione, se così può chiamarsi, di questo atto vile, come hanno dichiarato subito dopo l'esplosione, il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales e il preside dell'Istituto, Angelo Rampino.
L'attentato ha avuto immediatamente una vasta eco: il Presidente della repubblica Napolitano sta seguendo personalmente gli sviluppi dell'indagine, e sia il Ministro dell'Interno che quello della Pubblica Istruzione, oltre al vice Capo della Polizia e agli uomini del Ros dei Carabinieri e al Presidente della Regione, sono già sul luogo dell'attentato.
C'è bisogno di una risposta immediata della società civile, degli studenti e di tutti i cittadini italiani: non cediamo al ricatto mafioso, è necessaria la reazione sdegnata di tutti, è ora che il nostro diventi finalmente un paese "normale" e che le mafie, a tutti i livelli, vengano isolate e sconfitte. [Aggiornamento] Fortunatamente la morte della seconda ragazza è stata smentita: le sue condizioni rimangono gravissime.



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