La Tresca 2012, continua la tradizione a Castro dei Volsci

Assistere alla Tresca significa fare un salto nel passato, entrare in un mondo rurale ottocentesco, stupendo e caratteristico, sarà come fare un salto in un bel quadro ad olio e prenderne parte. Ecco perché la V^ edizione della Tresca di agosto è assolutamente da vedere.
Si svolgerà nei campi di granturco di Castro dei Volsci tra tradizione e gioco, tra folklore e musica in località Colle Vento, facilmente raggiungibile sulla strada Castro – Pastena al chilometro tre.
La Tresca, festa organizzata dall’omonima associazione culturale con il patrocinio del comune di Castro dei Volsci, durerà due giorni 21 e 22 a partire dalle ore 17,30.
Si inizierà con la consueta raccolta delle pannocchie come usanza vuole, direttamente sui campi di granturco, naturalmente lo faranno i figuranti, in costume tipico con la tradizionale stozza in mano (mezza pagnotta di pane ripiena accompagnata da un bel fiasco di vino).
In serata, si terrà sempre nel campo a Colle Vento lo spettacolo di musica popolare dei Musicund. Dalle 21,30 in poi, uno dei momenti più belli della rassegna: la “scartocciata” ovvero l’azione di pulire le pannocchie a mano, tutti insieme seduti nelle aie, parlando e cantando, raccontando aneddoti di vita paesana e proverbi popolari, una rievocazione magnifica.
Il giorno dopo, il 22 agosto, dalle ore 17 in poi, i Castro bike guideranno tutti quanti nell’escursione in mountain bike nelle zone circostanti localizzate tra Castro e Pastena, mentre alle ore 18, per tutti, un corso di danza popolare, ballarella, pizzica e tammurriata e balli ciociari.
Dopo la scartocciata della sera prima i figuranti si cimenteranno pure nella difficilissima sgranatura del granturco ossia staccare i chicchi a mano e raccoglierli nei sacchi per usarli durante l’invernata, come tradizione voleva e necessità imponeva.
Alle 21 il concerto di musica paesana con i Dissonanti che si esibiranno sotto le stelle.
Questo tipo di manifestazioni cercano di avvicinare le persone alla campagna e di guidarle nella riscoperta del nostro mondo agricolo, magari per un ritorno al lavoro nei campi, magari per far sì che la nostra terra sia rispettata ed apprezzata anche e soprattutto da chi vi getta continuamente rifiuti sopra.

Scritto da Lara Celletti

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