Giuseppe Capua, da Amaseno alla Lega Pro, una storia di calcio e passione

Stadio "Arechi" di Salerno. Domenica 1° Settembre alle 20,45 partita d'esordio del girone B di Lega Pro per la Salernitana, ospite la squadra del Lecce, da tutti indicata come la super favorita del campionato.
Tra le fila dei salernitani Giuseppe Capua da Amaseno, 21 anni, centrocampista tosto e volitivo, che non disdegna le puntate verso la porta avversaria. Alla vigilia di questa importante partita, e di un campionato che l'undici granata vuole vivere da protagonista, abbiamo cercato Giuseppe per parlare di calcio, soprattutto, e della sua magnifica storia nel mondo del pallone, da quando, poco più che bambino, iniziò la trafila che l'ha portato a diventare professionista. "In realtà non ricordo quando ho iniziato a giocare al calcio. Fin da piccolissimo, come tanti miei coetanei, il pallone era una vera e propria mania, e anche adesso che è il mio lavoro la passione per questo gioco è immutata. Qualche volta in estate, con gli amici, non resisto alla tentazione di tirare due calci a un pallone".
Già, la passione. E anche tanta determinazione, oltre al talento. Quella che, con l'appoggio della famiglia, lo porrta a giocare, dopo i primissimi calci ad Amaseno, con la squadra del Paliano. Una breve parentesi prima di approdare a Roma, sponda biancazzurra, per dieci lunghissimi anni.
Tutta la trafila nelle giovanili della Lazio: i primi tempi da pendolare, accompagnato quasi tutti i giorni da Amaseno a Formello e ritorno da papà Ivano. E poi il trasferimento a Roma prima e Anguillara poi, in una anonima stanza d'albergo. Studente calciatore, lontano da casa e dalla famiglia in un'età in cui gli altri ragazzi vanno in discoteca, escono con gli amici e fanno le loro esperienze sotto l'ala protettiva e rassicurante della famiglia.
"E' stato un periodo molto bello, nonostante la lontananza da casa: ho passato anni bellissimi in un bell'ambiente, dagli Esordienti fino ad arrivare ad un passo dalla prima squadra, la "Primavera". Tanti sacrifici, ma sempre con l'obiettivo di arrivare, di sfondare nel mondo del calcio". Poi, nel 2011 il passaggio al Pergocrema, sei mesi e qualche apparizione in prima squadra e un nuovo trasferimento, questa volta al sud, ad Avellino. Nella stagione 2012/13 arriva la chiamata da Salerno, complice anche la proprietà, visto che il presidente della Salernitana è, guarda caso, Claudio Lotito, patron proprio della Lazio, che ha rivoluto Giuseppe tra i suoi calciatori, memore del carattere e delle qualità del centrocampista ciociaro, ammirato tante volte nel campionato Primavera.
Questo potrebbe essere l'anno della definitiva consacrazione per Giuseppe: le ambizioni sue e della squadra non lasciano spazi a dubbi o ripensamenti. "Certo che ho delle ambizioni. Mi piacerebbe arrivare, un giorno, in Nazionale, ma a chi non piacerebbe? Intanto siamo tutti molto ansiosi di giocare una partita importante come quella di domani contro una grandissima squadra come il Lecce. Da lì potremmo trovare nuovi stimoli, in caso di risultato positivo. Mister Sanderra è un allenatore a cui piace imporre il gioco della squadra, e noi faremo del nostro meglio per accontentarlo. Loro hanno grandi giocatori e un grande campione come Fabrizio Miccoli, non vediamo l'ora di scendere in campo".
Salerno è un'ottima piazza, con una squadra di qualità e un ambiente ottimo, pieno di entusiasmo. "Sì, sto bene a Salerno, a un paio d'ore di macchina da casa, che mi permette di tornare spesso ad Amaseno per ritrovare amici e parenti. Il legame con le mie radici, il posto dove sono nato, è ancora molto forte".
Lo sappiamo e sappiamo anche che Giuseppe è un orgoglio un pò per tutti gli amasenesi che il Lunedì, dopo la squadra del cuore, controllano sempre il risultato della Salernitana. "Ha giocato Giuseppe?"
Lui, molto modestamente, si schernisce. All'ultima domanda, se abbia una squadra dove gli piacerebbe giocare, svicola un pò. "La Lazio?" Al telefono un attimo di silenzio, ma si capisce benissimo che sorride sornione. Arrivederci all'Olimpico, Peppe e in bocca al lupo!

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