Acqualatina, Amaseno e altri 10 comuni contro Cusani: "Non vogliamo accollarci i debiti del gestore"

Duro comunicato congiunto firmato dai sindaci di Amaseno e dei comuni rientranti nell'ATO 4, l'ambito territoriale gestito dalla società Acqualtina S.p.a., tra cui Nettuno in provincia di Roma, Aprilia, Bassiano, Pontinia, Formia, Cori, Roccagorga, Priverno e Lenola in provincia di Latina e Giuliano di Roma l'altro comune frusinate. Motivo del contendere le modalità di ripubblicizzazione della gestione delle acque decretata dai referendum popolari.
"La ripubblicizzazione del servizio idrico proposta dal presidente della Provincia di Latina Armando Cusani ha l’unico obiettivo di scaricare sulle spalle del socio pubblico, i Comuni, i debiti e le insolvenze contratte dalla società Acqualatina. Non si capirebbe altrimenti il perchè si è voluto imporre alla conferenza dei sindaci una discussione affrettata, tardiva e monca su una questione che, già dall’esito del referendum, avrebbe dovuto interrogare tutti i Comuni". Quello che gli undici sindaci contestano, in definitiva, è la ventilata ipotesi che gli enti interessati, i comuni, debbano accollarsi, per tornare a una gestione pubblica del servizio idrico, i debiti e il deficit della società Acqualatina, secondo la proposta avanzata dal presidente Cusani.
Gli undici Comuni hanno chiesto che la conferenza dei sindaci prendesse posizione su tre punti ritenuti imprescindibili: La battaglia va avanti. Sabato 5 ottobre si terrà a Formia un vertice tra i Comuni che intendono procedere ad "una vera ripubblicizzazione del servizio". L’invito è "rivolto a tutti gli altri Comuni, perchè vengano a discutere il progetto e a collaborare alla definizione di un nuovo ed efficiente modello di gestione del ciclo delle acque. La condizione in cui versa Acqualatina è drammatica e per uscirne è necessario procedere uniti, a prescindere dalle appartenenze politiche".

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