Olio Extra Vergine di Oliva adulterato, la GdF ne sequestra 300 tonnellate, coinvolte anche aziende del Lazio

Continuano i sequestri di olio adulterato da parte delle autorità preposte. Nel corso dell'operazione "Fuente", condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Siena e dall'ispettorato repressione frodi (Icqrf) del Ministero delle Politiche Agricole, coordinata dalla Procura della Repubblica
di Siena, sono state eseguite 15 perquisizioni che hanno portato al sequestro di 300 tonnellate di olio, e all'iscrizione nel registro degli indagati di 35 persone per i reati di frode in commercio, riciclaggio merceologico e reati tributari pari a un milione e settecentomila Euro.
Le indagini, partite nel 2013, hanno coinvolto importanti aziende e stabilimenti operanti a livello nazionale e internazionale in Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Puglia che immettevano fraudolentemente sul mercato nazionale enormi quantitativi di olio extravergine di oliva di scarsa qualità, deodorati e sottoposti a trattamenti industriali di raffinazione illeciti, in grado di eliminare odori e sapori sgradevoli.
Il fenomeno dell'adulterazione di prodotti alimentari è diventato un ricco business, praticato da imprenditori privi di scrupoli. In un territorio come il nostro, con una forte vocazione all'olivicoltura, esisterebbero gli strumenti utili ai consumatori per difendersi dalle frodi nello specifico settore: educazione alla cultura e alla conoscenza dell'olio e delle sue qualità organolettiche e salutistiche e diffidenza per i prodotti eccessivamente a buon mercato.

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