In un’antica tela, custodita a Santa Maria, Amaseno (San Lorenzo) come era nell’antichità

La storia di Amaseno in un quadro dal ricchissimo significato simbolico. In un’opera pittorica la sintesi grafica della storia urbanistica ed architettonica dell’antica San Lorenzo. Una curiosità: non tutti sanno che è tornato al suo posto dopo più di dieci anni di assenza, riportato ad Amaseno nel 2007, dopo un lungo lavoro di restauro. Ora tutti possono di nuovo ammirarlo.
Dicevamo che per la sua particolare simbologia si tratta di un’opera molto preziosa soprattutto per ricostruire la
storia di questo luogo e per avere un’immagine nitida di come si presentava l’antica urbe intorno al 1500.
Ci stiamo riferendo ad un prezioso quadro, di grande valore, che fa parte dell’arredo della collegiata cistercense di Santa Maria e che, per i soggetti ritratti, rappresenta una delle testimonianze iconografiche più importanti esistenti sul nostro territorio, anche dal punto di vista liturgico e religioso. E’ stupendo, semplicemente magnifico, raffigura i due patroni della nostra città, i due santi protettori che vegliano sul borgo: San Lorenzo (patrono) e San Tommaso (compatrono). La tela, che misura metri 1x0,70, è sempre stata in sacrestia, anonima e senza cornice originale. Non era in buone condizioni, annerita e malridotta, ha avuto bisogno di un lungo ed accurato restauro che è stato operato a Palazzo Barberini dove l’opera è stata trattenuta per anni e sottoposta ad accurata pulizia e ripristino delle porzioni di colore mancanti.
La raffigurazione, unica in paese per soggetto e costruzione, è molto importante per la sua bellezza stilistica, per le modalità di realizzazione, ma anche perché ritrae in sé l’identità di Amaseno stessa. Infatti, come detto in apertura, vi è dipinto il paese (come appariva all’epoca della sua realizzazione) tra i due santi che lo proteggono e la Madonna che veglia sul tutto. Entrambi ritratti giovani, ma in pose diverse: San Lorenzo, a destra, vestito di rosso, che tiene tra le mani il paese, di profilo guarda la vergine Maria che ha in braccio il Bambino, ed a sua volta indica San Tommaso Veringerio (chiara la sua identità per l’abito da monaco cistercense bicolore che indossa e con cui viene sempre raffigurato) dipinto frontalmente che guarda avanti, con espressione ferma ed austera, a sinistra. Sopra tutto questo complesso si erge la Vergine Maria con il Bambino in Braccio, quasi a vegliare su tutti gli altri elementi, indulgente e comprensiva, oltre il destino degli uomini oltre la bellezza del borgo, la sua grazia e la sua clemenza.
Vale veramente la pena vederlo, anzi di guardarlo con attenzione, si tratta di un dipinto unico nel suo genere, di fine cinquecento. A quei tempi il paese stesso portava il nome di San Lorenzo che poi fu cambiato nel 1872 in Amaseno, dopo l’Unità d’Italia, per evitare casi di omonimia. Nel cielo compaiono quattro magnifiche testine alate di angeli che ornano lo sfondo e fanno risaltare la Madonna. E’ stato attribuito dalla critica alla scuola romana, ed è molto importante anche dal punto di vista storico perché ci mostra il paese in quei tempi con le sue mura di cinta e le sue alte torri e la rocca. Ovviamente fatto su commissione da uno sconosciuto pittore di cui non ci è giunta la firma. Si tratta comunque di una pittura non dilettantistica, raffinata e precisa nel figurativo, decisa e marcata nei colori, nei contrasti e nei concetti.
Ecco, per visitatori, turisti, appassionati e dilettanti, un’altra opera da ammirare riflettendo con molta calma, osservando minuziosamente ogni particolare. Ecco un altro gioiello artistico di valore inestimabile che abbiamo tirato fuori dallo scrigno dei tesori di Santa Maria, un modo di salvalo dall’indifferenza e restituirlo alla memoria.

Lara Celletti

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