Luccio Truini, una mostra celebra l'artista in "Territori, sentieri d'anima"

Un fine settimana decisamente ricco di impegni per Amaseno. La trasferta a Malta della reliquia di San Lorenzo in occasione del gemellaggio con l'isola mediterranea, l'apertura della XVIII^ edizione della Festa della Bufala e una mostra dedicata ad uno degli artisti più creativi di Amaseno. Alle 17,30 di Venerdì 25 Luglio si inaugura infatti "Territori, sentieri d'anima" che raccoglie oltre due decenni della produzione artistica del Maestro Luccio Truini.
La novità della mostra sarà, tempo permettendo, la location, individuata nel giardino di Palazzo Benedetti Panici, un
esperimento di arte immersa in un contesto diverso da quello usuale. Quadri astratti, dai colori vividi, si intrecciano con i colori, altrettanto vividi, della natura.

"Tutto comincia da una goccia. La goccia, nell’immaginario collettivo, è segno metonimico dell’infinitesimale, del frammento microscopico che si perde, tanto da rendersi infine indistinguibile, nell’intero dei composti, nella complessione dei corpi. Ma alla goccia è pure conferita, del resto scolpita nei motti proverbiali, la forza tenace di un lavoro che insiste e non smette, venendo a capo anche delle materie più refrattarie; e così modella, e così crea, e così produce", chiosa Marcello Carlino. "La goccia, sulle tele di Truini, accompagna uno studio progettuale, una operatività tecnica, una scelta di indirizzo stilistico che restano coerenti nel tempo, tenaci quanto può esserlo un’esplorazione (uno scavo come di goccia) di cui si sa che non può avere fine. La goccia, sulle tele di Truini, perimetra una fascia di confine tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, tra l’uomo e il cosmo, tra il visivo e il visionario, tra la forma e l’informale, tra la figura della realtà e del ricordo, passata attraverso lo spazio interiore del soggetto, e l’espressionismo astratto che diviene cangianza metamorfica, ovvero sottile ma continua, iridata portanza di colori e di luci", conclude il professor Carlino, insegnante all’università di Roma “La Sapienza” e Direttore del Conservatorio di Frosinone.

Anche Cinzia Loi, presidente dell'Associazione culturale "Camilla Regina", promotrice dell'evento, individua nelle gocce gli elementi distintivi nella pittura dell’artista, "al tempo stesso rivolte all’esterno nello spazio e all’interno della dimensione spirituale del visitatore; gocce che si fondono armonicamente e simbolicamente ad immagini evanescenti nelle quali i colori esplodono all’attenzione di chi guarda come attraverso finestre dell’anima. Le opere pittoriche dell’artista tendono a rappresentare la frantumazione della forma affinché assumano un altro aspetto e un altro significato, narrano stati d’animo, raccontano di armonia e di violenza, di nascita e rinascita dell’universo e, con esso, delle piccole gocce distribuite nel grande mare della Terra."

"Un'esplosione di colore. I quadri di Luccio Truini sembrano illuminati da una luce perenne mentre il colore stesso diventa fonte di luce, reso vivo, cangiante dalle gocce. La goccia diventa nella storia artistica di Truini idea cardine, una sintesi perfetta tra il macrocosmo -Universo, Stelle, Genesi- e microcosmo - mondo Interiore dei sentimenti e delle emozioni", secondo Giulia Mastropietro, che presiede l'Associazione culturale "Ma se...Masè", che ha sostenuto l'organizzazione della mostra al pari di "Camilla Regina". "Nell'osservare i suoi quadri si rimane dapprima incantati, catturati dai colori o dalle forme così minime, poi però si sente assolutamente il bisogno di andare oltre, di dischiudere lo sguardo sul senso di tutto ciò, di penetrare quel mondo così intimo di Truini."

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