Rogo nella notte di San Silvestro, distrutto un fienile in contrada Celma, danni per 100.000 Euro

Incredibile rogo nella notte di Capodanno: un fienile è andato completamente in fiamme, danni economici enormi, da una prima stima oltre 100 mila euro. Un intero capannone con oltre mille balle di fieno, ciascuna del peso di quasi cinque quintali, è andato in cenere nella zona di Celma nella notte di San Silvestro.
Le fiamme si sono sprigionate dal retro della struttura intorno alle 20, a notarle sono stati alcuni vicini che hanno subito pensato ad avvertire i proprietari che abitano poco distanti. Hanno continuato ad essere alimentate per tutta la notte, ben visibili praticamente da ogni comune della valle dell’Amaseno. Una tragedia economica per l’azienda agricola gestita dalla signora Santina Fabrizi e dalla sua famiglia, con circa cinquecento capi bufalini. Per domare l’incendio ci sono volute ore ed ore di lavoro da parte dei Vigili del Fuoco di Frosinone che hanno lavorato fino al pomeriggio del primo gennaio. Sul posto, per tutta la notte, anche i Carabinieri della locale stazione diretti dal maresciallo Massimo Aloi per far luce sulle dinamiche dell’incendio non ancora conosciute.
Sarebbero almeno un migliaio le balle di fieno bruciate, per un peso complessivo che si aggirerebbe sui cinquemila quintali almeno. Considerato che il fieno costa mediamente sui 12 euro al quintale, è facile immaginare quanto sacrifico in fumo. A cui si aggiungono la copertura ormai inservibile ma anche la pavimentazione in cemento, sbriciolata e le stesse barre metalliche strutturali. I pompieri sono solo riusciti ad arginare il rogo, mettendo in sicurezza la stalla, l’abitazione ed il ricovero dei mezzi. Nulla si è potuto fare per le derrate alimentari selezionate, alcune anche molto costose, di erba medica, che erano stipate nella struttura. Sono state ridotte ad un cumulo di cenere, visto che il fieno compresso non si spegne più, può solo consumarsi. Incerte, dicevamo, le cause all’origine dell’incendio. Secondo quanto dichiarato dagli stessi proprietari, il fienile è stato costruito in una zona isolata e privo anche di lampadine elettriche, destinato al solo stoccaggio del foraggio. Questo perché non è la prima volta che l’azienda agricola subisce un simile danno. Era accaduto dieci anni fa quando andò a fuoco un altro capannone. In quel caso, fu un corto circuito del carro miscelatore a provocare l’innesco. Proprio per questo si era deciso di costruire un altro fienile più distante ed usato solo per stivare il mangime, senza attrezzature, mezzi e neanche energia elettrica, per evitare ogni insidia.
Moltissimi gli allevatori del paese che hanno raggiunto il sito per esprimere solidarietà, cercando di conoscere i dettagli di una vicenda ancora poco chiara. Tra loro, il presidente del CAB e della Cooperativa Amaseno della Pif, ing. Salvatore Rinna. Episodi del genere lasciano l’amaro in bocca oltre la crisi anche queste disgrazie tendono a minare il delicato equilibro di un settore che da solo sta trainando l’economia del paese.

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