Paola Pisterzi, un'altra mente eccellente lascia l'Italia per gli U.S.A.

Di storie come la sua se ne contano a centinaia nell'Italia stretta nella morsa della crisi e della scarsa considerazione di cui godono i laureati nel nostro paese. Poche risorse e poco spazio alla ricerca e alla formazione di coloro i quali saranno la classe dirigente di domani. Paola Pisterzi dopo la laurea in biologia segue lo stesso percorso di tanti suoi colleghi: un anno di laboratorio e un altro di tirocinio presso l'Istituto Superiore di Sanità, con le speranze frustrate da un
futuro incerto, finché arriva la grande occasione: la chiamata arriva dagli Stati Uniti, da uno dei tanti centri di ricerca d'eccellenza d'Oltreoceano, il Cold Spring Harbor Laboratory, a meno di un'ora di treno da New York, lungo la lingua di terra di Long Island che si protende nell'Oceano Atlantico. Cold Spring Harbor, famosa oltre che per ospitare il centro che quest'anno festeggia il 125° anniversario dalla fondazione e conta ben otto premi Nobel nella sua storia, è conosciuta anche per aver dato il titolo al primo disco inciso dal musicista Billy Joel nel 1971.
Paola, dopo le scuole dell'obbligo ad Amaseno, frequenta il Liceo Linguistico di Ceccano, dove, grazie ad un'insegnante "estremamente severa", coltiva il suo amore per le materie scientifiche. E' proprio l'incontro con la professoressa che fa da catalizzatore alla sua passione per la scienza e la porta a scegliere la facoltà di Biologia; dopo la laurea, come detto, due anni di tirocinio nei laboratori di ricerca, focalizzata sulle neoplasie, in particolare sul carcinoma della mammella.

L'impatto con la realtà americana è stato forte ma estremamente positivo, dice Paola. "Qui si avverte immediatamente un cambio radicale nei rapporti umani e di lavoro: bando ai formalismi, quello che conta negli States è la sostanza, ed ogni energia va spesa per arrivare al sodo senza tanti preamboli". Grande collaborazione e disponibilità da parte di tutti verso la nuova arrivata, che si è trovata immediatamente a proprio agio. Curiosità, voglia di conoscere e di sapere, e una mente sempre aperta alle novità. E' questo che rende Paola entusiasta della sua esperienza, e non le fa rimpiangere la rassicurante vita che ha lasciato in Italia, la famiglia, il cibo e tutto il resto. Per condividere la propria esperienza, poi, ha deciso di aprire un blog e scrivere della realtà che sta vivendo, una sorta di Diario 2.0 godibile e divertente, scritto con leggerezza e tanta auto ironia dal suggestivo nome di polypinasadventure.
La lontananza da casa ha avuto anche delle conseguenze per i suoi genitori: mamma Assunta e papà Carlo sono stati costretti ad imparare ad utilizzare le tecnologie disponibili per comunicare tra due continenti, diventando esperti di Skype, WhatsApp e Messenger.
"Per ora mi sto dedicando anima e corpo al mio nuovo lavoro. Almeno fino al prossimo anno resterò qui, ma non è escluso che possa prolungare la mia permanenza a New York, anzi". Hai un desiderio per il prossimo futuro? "Certo! Mi piacerebbe fare un bel regalo ai miei genitori. Se lo meritano".

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