Cascate di Mole Santo Stefano, ecco i documenti che autorizzano la costruzione della mini centrale elettrica

Procedono le iniziative del comitato "Salviamo le Cascate", dopo l'ordinanza di sospensione lavori firmata dal sindaco di Prossedi e la successiva richiesta di revoca dell'ordinanza stessa avanzata da Davide Palombi, committente dell'impianto di produzione
di energia elettrica alimentato dalle acque del fiume Amaseno in località Mole Santo Stefano, nel territorio di Prossedi. Lo scorso 19 Agosto si è svolta una importante riunione promossa dal comitato cui hanno partecipato tra gli altri anche il consigliere comunale di Amaseno Ernesto Gerardi, il sindaco amasenese Antonio Como e il collega di Prossedi Angelo Pincivero, un rappresentante del comune di Giuliano e il vice sindaco di Villa Santo Stefano, oltre alla consigliera regionale Daniela Bianchi, tra le firmatarie dello strumento Contratti di Fiume in regione.
Molto si è discusso sulla documentazione e i permessi che le varie amministrazioni hanno rilasciato nel corso degli ultimi anni; alcuni hanno sottolineato la mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) che però, secondo i documenti in nostro possesso, non sarebbe necessaria nel caso in questione. Vediamo se i documenti citati possono aiutarci a fare un po' di chiarezza in questa intricata vicenda.
Il primo documento è del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i Beni Architettonici del Lazio che l'8 Ottobre 2012 (Protocollato il giorno seguente al numero 2012/0068494) comunica alla provincia di Latina, a proposito del progetto, che "il progetto in questione è previsto in una zona per la quale non sono in corso specifici procedimenti di tutela. Inoltre tenuto conto che nessun documento circa rinvenimenti e scoperte risulta agli atti di archivio della Scrivente e che la bibliografia specifica di settore non riporta per l'area di che trattasi indicazioni puntuali su preesistenze antiche, questa Soprintendenza non ha rilievi da opporre alla realizzazione dell'opera".
L'altro è un fax inviato dalla Direzione Regionale Ambiente Area valutazione Impatto Ambientale della Regione Lazio al Settore Ecologia e Ambiente della provincia di Latina e protocollato il 20 Giugno 2013 col numero 2013/0051234. Alla richiesta di un parere sull'impatto ambientale dell'opera, l'ufficio regionale recita testualmente che "in merito al progetto di costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica alimentato da fonte rinnovabile idraulica nel comune di Prossedi della potenza nominale di 18 Kw, il manufatto non rientra per dimensione nella categoria di cui all'Allegato IV del D.Lgs 152/2006, per la quale è prevista la procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A."

Domenica scorsa, intanto, ad Amaseno c'è stata la raccolta firme da allegare alla lettera che il comitato sta preparando e che verrà inviata alla principali istituzioni italiane, a cominciare dal Presidente della Repubblica.
Il dibattito tra le parti continua, e la soluzione sembra ancora lontana. A noi non resta che osservare che il manufatto insiste su una zona sottoposta a vincoli delle leggi conosciute come Natura 2000, ma che, in ogni caso, impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili come quella in costruzione alle cascate del fiume Amaseno vengono definite da leggi e regolamenti nazionali "di interesse pubblico".

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