Si è concluso l'agosto amasenese, che ha coinvolto le Varie Associazioni culturali e Sociali presenti nel paese, tra musica, canti, poesie e presentazione di libri.
L'Associazione Culturale "Camilla Regina", attivissima nel campo culturale e didattico, dopo aver presentato, con grande successo e afflusso di pubblico, l'opera teatrale "L'Avaro" di Molière, ma già aveva riscosso grandi consensi per il "Malato Immaginario" dello stesso commediografo, ha voluto presentare il nuovo lavoro del prof Ernesto Mastropietro: "ANTICHE GOCCE Dl MEMORIA", con prefazione del Dott. Donato Formisano, Presidente della Banca
Popolare del Cassinate, e presentazione dell'Autore.
Numerose le presenze di paesani e forestieri. Erano presenti il Sindaco Antonio
Como, il Vice sindaco Luciano Pisterzi, l'Assessore alla Cultura Cristiano Tabacchino e Consiglieri Comunali. Non sono mancati Presidi venuti da fuori a rendere omaggio al nostro scrittore e poeta.
Numerose le presenze dei membri dell'Associazione "Camilla Regina", Clarissa Cipolla, Simona Filippi, Assunta De Prosperis, Concetta Loscrì. Presente anche il prof. Mario Mollicone di Arce.
Il prof. E. Mastropietro, Dirigente Scolastico per circa trent'anni in Ferentino Fumone, è anche autore di una raccolta di poesie "Orme", in italiano e in vernacolo, opera ricca di sensibilità, di contemplazione e di dolcezza, racchiuse in uno stile spontaneo e fluido; ha pubblicato di recente un'opera storiografica importante, "Memorie Storiche di Amaseno", che riguarda non solo Amaseno e le sue origini, ma gli stessi conti "de Ceccano" e il loro vasto feudo, i Caetani e i Colonna, gli Angioini, gli Spagnoli e le regine di Napoli.
La serata agostana, allietata da canti, musica e declamazione di poesie del prof. E. Mastropietro, è stata presentata dal Dott. Igino Corsi, vice presidente dell 'Associazione "Camilla Regina", la Presidente prof. Cinzia Loi è attualmente in Sardegna, e dal prof. Luigi Cipolla; le musiche, i canti e le poesie sono stati presentati da Giuseppe Boni, dalle sorelle Vanessa e Amanda Bianchi, da Quirino Ruggeri e Mario Di Girolamo. Indispensabile il lavoro preparatorio di Clarissa Cipolla e degli altri membri dell'Associazione Culturale.
Nell'opera appena pubblicata e presentata magistralmente dal Dott. Igino Corsi e dal prof. Luigi Cipolla, l'autore ribadisce l'importanza della riscoperta delle nostre origini, delle nostre radici storiche e culturali, del "mos majorum"
Il folclore non è semplice manifestazione scenica di suoni e di abiti sgargianti; non è di certo semplice manifestazione degli umili, "bizzarria o stranezza degli umili" (Gramsci); il folclore è la cultura che congiunge e coinvolge tutto un popolo ed è, nella memoria, ricco di miti, di leggende, di religiosità e di storia. Cancellate la memoria, e avrete cancellato un popolo, così Milan Kundera, poeta e storico: è distruggere l'uomo nella sua libertà, nelle sue aspirazioni, nella sua storia affollata di documenti.
Specialmente oggi è indispensabile difendere la propria cultura, la cultura dei nostri padri greci e latini, come afferma la grande Oriana Fallaci, arrivata a noi tramite il Cristianesimo, parte indispensabile della nostra cultura e da cui è nata la nostra civiltà, il nostro Rinascimento, il Razionalismo e l'Illuminismo, il rispetto per tutti, specialmente per i più deboli, per la donna e l'infanzia.
Rifacendosi agli studi di Ernesto De Martino, di G.Pitrè, di G. Frazer, di A. Di
Nola, Panzini, di D. Torre e dei classici greci e latini, il nostro Autore coinvolge la Storia, l'Antropologia Culturale, l'Etnologia, la Sociologia, la Filosofia Morale e la stessa Teologia, per riproporre e ribadire l'importanza della nostra cultura umanistica, illuministica e cristiana.
La Religione stessa è vista come cultura di un popolo (O. Fallaci). "Noi siamo la nostra cultura". E, per dirla con Dacia Maraini e lo stesso Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, "noi siamo la nostra memoria, che bisogna conservare".
L' Autore evoca l'immagine dell'amazzone Camilla, "di Diana amica e discepola", allevata alle fonti di "padre Amaseno"; il mito di Demetra, di Cerere, dell'uroboro che ruota su se stesso e si morde la coda in un eterno ciclico; spazia con padronanza, egli che ha alle spalle anche studi filosofici e teologici, dal paganesimo al Cristianesimo.
Parla della "Cioppa", antica veste dei padri; del matrimonio povero dei padri, della prima notte di matrimonio e "ius primae noctis", della nascita e del morte e perfino del Carnevale di Frosinone, ricorrendo ai miti greci e latini.
Rinunciare alla propria Religione (Crocifisso-Presepe), afferma l'autore, è rinunciare alla propria storia, alla propria cultura che ha sempre messo, grazie al Cristianesimo, l'uomo al centro della propria missione: è rinunciare alla nostra civiltà, all'arte, alla musica, alla filosofia, alla libertà.
Il libro del prof. Mastropietro, afferma il prof. Luigi Cipolla, uomo di scuola e di cultura, non racconta solo il passato, ma richiama noi tutti ai valori della cultura, della cultura dei nostri padri e della tradizione cristiana. Da storico affermato, l'Autore di "Antiche Gocce Di Memoria" ci fa rivivere passati colti nello spazio globale; conoscitore della cultura greca-latina, si muove con un periodare snello che si presta alla lettura senza stancare; al tempo stesso ci riporta a Cicerone e a Manzoni.
La memoria è l'anima stessa dell'uomo, come afferma anche l'Autore del libro, che non passa e "conserva, come scrive lo stesso dott. Donato Formisano, l'anima, la bellezza, l'incanto di un tempo ricco di valori: noi siamo la nostra memoria. La memoria sopravvive ai semplici ricordi; la memoria è nel profondo di ciascuno di noi, nell'uomo sempre alla ricerca delle proprie radici e di se stesso".
Con grande onestà intellettuale e l'umiltà che lo distingue, l'Autore fotografa il cammino dell'uomo che pensa, che crede; spazia dal paganesimo al Cristianesimo, dalla superstizione alla religiosità e alla Religione.
Nel libro del nostro Autore, afferma la studiosa Amanda Bianchi, insigne latinista e grecista, emerge la cultura classica-umanistica, ma affiora anche la sua vena poetica.
Egli ama spassionatamente la sua terra e soffre per certe u•ascurataggini; canta spesso il suo paesello e dice, sulle orme di Cicerone e del conte Riccardo I de Ceccano: "Questa terra così bella e grassa, così soffice e prosperosa anche sulle colline, così ricca di acqua, di verde, di storia, di leggende, adorna di ginestre profumate e di mirto selvatico caro alle spose e di antichi eremi, la debbo amare con tutto me stesso: essa è la terra dei miei avi".
Insomma il testo "Antiche Gocce Di Memoria" è un vero patrimonio culturale, afferma ancora il prof. Luigi Cipolla, che bisogna leggere e rileggere, perché pregno di saggezza e di valori antichi, di solidarietà, di rispetto e venerazione per il nostro passato. Senza la memoria, senza il passato non c'è futuro.
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