Fontana degli Schiavoni, incuria e abbandono in uno degli angoli più suggestivi di Amaseno

E' uno degli angoli più suggestivi della vasta campagna amasenese, quello della Fontana degli Schiavoni, tra le sorgenti più importanti dell'intera valle, in una zona fertile e lussureggiante ricca di
pascoli, boschi e ruscelli. Se non fosse per le condizioni in cui versa il manufatto che protegge la sorgente e l'attiguo lavatoio in cemento, inserito in quello che una volta doveva essere un piccolo parco dove godere della vista circondati dalla natura incontaminata.
Quello che appare agli occhi dei passanti assume le sembianze di un'anonima e degradata periferia di qualche metropoli, magari del Terzo Mondo: scritte sui muri scrostati, panchine e recinzioni in legno divelte, cassonetti dell'immondizia stracolmi di ogni genere di rifiuti, abbandonati anche nei pressi. Per non parlare del lavatoio, parzialmente allagato, probabilmente per l'ostruzione di qualche canale di scolo, e bottiglie e scatole di detersivo abbandonate ovunque tranne che nel cestino presente a pochi metri di distanza.
I lampioni distrutti da qualche teppista fanno da contrappunto alla croce in ferro che doveva avere alla base una lapide con una scritta, in pezzi e abbandonata ai piedi della croce stessa, mentre poco più avanti il fosso che raccoglie le acque del lavatoio è una fogna a cielo aperto, letteralmente invasa da decine e decine di bottiglie in plastica, dove le rane fanno a gara di salto tra i rifiuti mentre la natura cerca di riprendere i propri spazi, e le piante acquatiche formano un tappeto verde da cui spuntano impassibili le squallide testimonianze della presenza umana.

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